Una ricerca innovativa sui microcontaminanti derivati dalla plastica nelle acque di Venezia pre e post COVID

Aprile 21, 2021
Una ricerca innovativa sui microcontaminanti derivati dalla plastica nelle acque di Venezia pre e post COVID

Siamo lieti di annunciare che un nuovo e innovativo contributo della Prof.ssa T. Cecchi dell’Istituto Tecnico ITT Montani (IT) è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Science of the Total Environment. L’articolo è in assoluto il primo studio molecolare correlato alla plastica in mare. Esso illustra la variazione della loro presenza nelle acque del centro storico di Venezia prima e dopo le restrizioni da COVID-19.

Il lockdown COVID-19 rivela l’impatto umano sugli inquinanti correlati alle microplastiche e al turismo di massa, e mostra la capacità di autodepurazione dell’ambiente acquatico del sito del patrimonio mondiale di Venezia e della sua laguna. Venice Lagoon Plastic Free ha eseguito il campionamento delle acque pre e post COVID-19 sostenendo la prosecuzione di questa ricerca per la diffusione dei preziosi risultati scientifici, e per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei decision makers in merito alla pervasività dell’inquinamento da materie plastiche.

Venice Lagoon Plastic Free collabora formalmente con l’Istituto Montani a livello scientifico e tecnico. Ulteriori indagini sono in corso, anche nel quadro dei monitoraggi ambientali condotti nell’ambito dei progetti EU H2020 In-No-PlasticMAELSTROM.

Punti evidenziati dell’articolo:

  • Primo studio sulla presenza of VOCs correlati alle attività antropiche nell’acqua di Venezia
  • Impronta digitale molecolare dei rifiuti marini plastici e del turismo di massa in un sito UNESCO
  • Primo studio sulla persistenza in mare dei rifiuti marini e delle sostanze chimiche del turismo di massa
  • I rifiuti marini sono dannosi di per sé e per il rilascio di inquinanti chimici
  • Le restrizioni del lockdown hanno causato il forte calo dei contaminanti dell’acqua di mare

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Riassunto dell’articolo

La laguna di Venezia è un ecosistema che si evolve continuamente e risponde rapidamente allo stress antropico. Il sito Unesco “Venezia e la sua Laguna” è una delle destinazioni turistiche più importanti al mondo. Il turismo di massa aumenta la presenza di rifiuti in mare, delle emissioni dovute al traffico acquatico, dei rifiuti solidi e degli scarichi. La plastica in mare non è solo un enorme problema estetico per i turisti ma anche perché rilascia continuamente contaminanti nell’acqua di mare. Poiché i composti che possono essere rilasciati dalle microplastiche e gli inquinanti dovuti al turismo intensivo non sono stati oggetto di ampi studi scientifici, questo progetto ha studiato l’impronta digitale molecolare attraverso la tecnica Head Space-Solid Phase Micro Extraction-Gas Chromatography-Mass Spectrometry (HS-SPME-GC–MS) degli inquinanti volatili nell’acqua della laguna, per avere informazioni sul fenomeno nell’Agosto 2019. L’analisi cromatografica ha permesso l’identificazione di 40 analiti correlati alla presenza dei polimeri in mare, al traffico marittimo, e alle abitudini dei turisti. In Italia, il 10 Marzo 2020 si sono messe in atto le restrizioni per controllare l’infezione da SARS-CoV-2; il traffico acquatico urbano ordinario intorno a Venezia è stato interrotto e la presenza sempre crescente di turisti è improvvisamente cessata. Questa situazione ha fornito una opportunità unica per analizzare gli effetti ambientali delle restrizioni sul carico di composti organici volatili nella laguna. Ben 17 contaminanti sono non più rivelabili successivamente al periodo di lockdown. L’analisi statistica indica che le quantità di numerosi ulteriori contaminanti sono diminuite significativamente. La presenza di 9 analiti non è stata significativamente alterata, dal punto di vista statistico, probabilmente a causa della loro maggiore persistenza o per il sversamento nell’ambiente da diverse sorgenti non dipendenti dal lock down. In linea generale, i risultati dimostrano una netta ed incoraggiante diminuzione dell’inquinamento al livello molecolare, anche se non è possibile attribuire quantitativamente il carico da composti organici volatili ad una sorgente specifica (per esempio abitudini dei turisti, traffico acquatico, inquinamento da plastica).